BUROCRAZIA E MOTORI, GIOIE E DOLORI – IL MINISTERO DELLA CULTURA HA SOTTOPOSTO A VINCOLO LA FERRARI 250 GTE DEL 1962, VERSIONE “POLIZIA”, PER IL SUO VALORE STORICO. COSI’ IL SUO PROPRIETARIO, IL NOTAIO BRESCIANO LUIGI ZAMPAGLIONE, NON PUÒ VENDERE LA VETTURA. E PER QUESTO HA FATTO RICORSO AL TAR – IL BOLIDE, ESEMPLARE UNICO, ERA STATO DONATO DALLA FERRARI ALLA POLIZIA PER GLI INSEGUIMENTI NELLE STRADE DI ROMA, DOPO UNA RICHIESTA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. E A GUIDARLO ERA IL MITICO COMMISSARIO SPATAFORA...

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Estratto dell’articolo di Lilina Golia per https://brescia.corriere.it/

 

La Ferrari 250 Gte 1962 della Polizia La Ferrari 250 Gte 1962 della Polizia

[…]  Livrea nera. Motore V12, 3.0 litri. Un bolide del 1962, restaurato e tenuto alla perfezione. La sirena resta assordante. La sua storia è corredata di epici inseguimenti, da parte del maresciallo Armando Spatafora, in servizio a Roma, malavitosi in fuga. Anche giù dalla scalinata di Trinità dei Monti a Piazza di Spagna. Ma è fatta anche di carte bollate, recentemente finite nelle aule del Tar.

 

La Ferrari 250 GTE, versione Polizia, oggi di proprietà del notaio bresciano, Luigi Zampaglione, è stata infatti, sottoposta a vincolo dal Ministero della Cultura, con avallo del Tribunale amministrativo, per il suo valore storico. Lo ha svelato stamane Il Giorno. Quindi, per il proprietario, obbligato una volta di più ad averne cura, quasi impossibile venderla (come pensava di poter fare), se non con lungaggini burocratiche. Anche per questo il notaio pensa ad una impugnazione della sentenza, ma senza particolare enfasi.

 

 

La Ferrari 250 Gte 1962 della Polizia La Ferrari 250 Gte 1962 della Polizia

«Vedremo se si riuscirà a venderla, prima o poi. E' uno dei due esemplari che la Ferrari, su richiesta del Presidente della Repubblica e dietro sollecitazione del maresciallo Spatafora, aveva donato - racconta al Corriere - alla Polizia di Stato per rendere più efficaci gli inseguimenti per le strade di Roma. L'altra auto è andata distrutta in un incidente e oggi è rimasta solo questa.

 

Il valore storico è indubbio, ma in realtà si differenzia dalle Ferrari 250 GTE commercializzate in quel periodo solo perché ha la sirena, la scritta “Squadra Mobile” sulle fiancate e la radio di servizio. Per noi, sul piano tecnico è una Ferrari comune, uno dei modelli, tra l'altro più diffusi».

 

Il maresciallo Armando Spatafora Il maresciallo Armando Spatafora

[…]  In servizio fino al '69, la GTE, poi, fu venduta dalla Polizia per una cifra assolutamente modesta, «l'equivalente di 200 euro, più o meno. La acquistarono due fratelli, collezionisti di Rimini, che l'hanno tenuta per circa 40 anni, prima di venderla a me (per 600 mila euro).

 

I vincoli di bene storico e culturale - racconta al Corriere - sono comparsi improvvisamente pochi anni fa, dopo che qualcuno del Ministero aveva visto l'auto esposta a Parigi. Tra l'altro fino a oggi è stata utilizzata più dalla Polizia di Stato che da me. Per molto tempo l'ho lasciata esposta al Museo della Polizia di Roma e spesso la presto per manifestazioni ufficiali».

 

il notaio Luigi Zampaglione il notaio Luigi Zampaglione

L'interesse istituzionale ad acquisire il bene storico a quattro ruote (che ancora Spatafora guidò nel 1984 per la Coppa delle Dolomiti) sarebbe quindi evidente: «Ma mi sembra incredibile che nemmeno la Ferrari abbia mai manifestato interesse per acquistarla per il suo museo. Con la Casa di Maranello, se ci fosse la disponibilità, si potrebbe anche pensare ad uno scambio con un'altra auto storica». Intanto, la GTE Polizia, con la sua allure d'avventura, resta amorevolmente custodita in garage, mentre il notaio si prepara per la prossima 100 ore di Modena.

La Ferrari 250 Gte 1962 della Polizia La Ferrari 250 Gte 1962 della Polizia La Ferrari 250 Gte 1962 della Polizia La Ferrari 250 Gte 1962 della Polizia La Ferrari 250 Gte 1962 della Polizia La Ferrari 250 Gte 1962 della Polizia

 

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