“QUANDO GIOCAI CONTRO PELE, FINI’ 7-6, IL MIO PORTIERE PIANGEVA E TRE SPETTATORI MORIRONO DI INFARTO” – IL MANUALE DEL CALCIO SECONDO JOSE’ ALTAFINI: “QUANDO INIZIAI, GIOCAVO CON DELLE SCARPETTE RIPARATE CON IL FIL DI FERRO. L’ESORDIO IN NAZIONALE A 18 ANNI, SEGNAI UN GOL E FECI UN ASSIST IL GIORNO DOPO SCRISSERO CHE ERO UNA "SPERANZA", OGGI FAI UN GOL DIVENTI SUBITO UN FENOMENO” – “ERO VICINO ALLA ROMA, UNO SCOUT SCRISSE CHE ERO “BRAVO MA EPILETTICO”, MA IL MILAN, AL MOMENTO DELLE FIRME, MANDÒ UN TELEGRAMMA OFFRENDO DI PIÙ” – I GOSSIP, I TORMENTONI, GLI ANNI A NAPOLI E A TORINO E I “GOL ALLA ALTAFINI…” - VIDEO

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Antonio Barillà per “la Stampa”

 

jose altafini 3 jose altafini 3

Da bambino, quando giocava a piedi nudi tra i campi, José Altafini sognava la maglia del XV de Piracicaba. La vita l'ha portato ben oltre la squadra della sua città: campione del mondo con il Brasile accanto a Pelè nel 1958, azzurro a Cile 1962, vincitore della Coppa dei Campioni con il Milan contro il Benfica di Eusebio, stella del Napoli con Sivori e Core 'ngrato dopo il passaggio alla Juventus.

 

Altafini, la sua infanzia è nota grazie al docu-film su O Rei...

«Romanzata e lontanissima dalla realtà: raccontano sua mamma cameriera in casa mia, invece la mia famiglia era povera. Papà Gioacchino lavorava in una piantagione di canna da zucchero, avevo una sola camicia a maniche corte che mamma Maria lavava la sera e mettevo di nuovo al mattino.

Ho fatto il garzone del barbiere, l'aiutante in una fabbrica di mobili e in lavanderia, mi sono alzato alle 4 per consegnare carne, a 15 anni sono diventato apprendista meccanico».

 

jose altafini 2 jose altafini 2

Sempre tra scuola e calcio.

«I libri non mi piacevano, il pallone era tutto. L'unico a possederlo, nel quartiere, era Foca, il figlio del droghiere: scarso, ma lo invitavamo sempre, e quando si innamorò del circo, dopo aver visto uno spettacolo, per farcelo amico e non dover giocare con stracci annodati costruimmo un trapezio su un albero di mango».

 

Prima squadra il Club Atletico Piracicabano.

«Lì, in un magazzino, trovai un paio di scarpette: una era squarciata ma la riparai con il fil di ferro, ero felice».

 

jose altafini e pele jose altafini e pele

Poi il Palmeiras..... […] La chiamavano Mazzola.

«Mazola. Con una zeta. Allo stadio era appesa una foto del Grande Torino e Cardoso, l'allenatore, mi chiamò così per la somiglianza con Valentino. Un grande orgoglio, ma anche una grande responsabilità. In Italia tornai Altafini».

 

Nel 1958 incontrò Pelé in Santos-Palmeiras 7-6, la più bella partita della storia in Brasile.

«L'ho sempre ammirato: era il più forte di tutti. A fine primo tempo perdevamo 5-2, il portiere scoppiò in lacrime e non volle rientrare: rimontammo fino al 6-5 con due gol miei, ma nel finale una doppietta di Pepe ci sorpassò. Tre spettatori morirono di infarto».

jose altafini 7 jose altafini 7

 

Un emissario della Roma venne a vederla contro il Vasco.

«Segnai due gol, ma poiché loro quando vincevano facevano melina, sul 4-2 per noi ricambiai e dopo un fallo mi contorsi a terra per perdere tempo. Nella relazione scrisse che ero bravo ma epilettico».

 

La Seleçao a 18 anni.

«Il Ct Pirillo mi fece giocare con il Portogallo: una rete e un assist per Del Vecchio. Il giorno dopo scrissero che ero una "speranza", oggi fai un gol e diventi subito un fenomeno».

 

Mondiali 1958: […] Campione del mondo […] Premi, oltre alla gloria?

biscardi maradona altafini biscardi maradona altafini

«Una bicicletta, una piccola tv, un orologietto e un terreno nella regione del Pantanal, tra i coccodrilli, il cui costo di registrazione superava il valore. Quando si sparse voce che regalavano anche un frigorifero, mio zio Angelo Marchesoni, che mi faceva un po' da procuratore, si presentò in fabbrica con un furgoncino: gli diedero un portatile da picnic».

 

A luglio, tournée in Italia.

«I gol nella partita d'addio al calcio di Julinho e nell'amichevole con l'Inter stregarono la Roma, ma il Milan, al momento delle firme, mandò un telegramma offrendo di più».

jose altafini 6 jose altafini 6

 

Anni bellissimi in rossonero.[…] Andò via dal Milan per i rapporti tesi con Viani

«È stato prima allenatore, poi direttore tecnico con Rocco: mi dava la colpa di ogni sconfitta e arrivò a chiamarmi coniglio. A me che non ho mai indossato parastinchi. C'era l'accordo con la Juve per Bercellino e 150 milioni, però successe qualcosa e il presidente strappò il contratto. Andai al Napoli con Sivori, amico mio nonostante le maldicenze. Gli dissi "Fai tu il re, basta che mi fai segnare"».

ALTAFINI ALTAFINI

 

A Napoli divenne idolo...

«La gente mi amava e volevano darmi la fascia di capitano: dissi no affinché la prendesse Juliano, più portato. Poi, a 34 anni, mi fecero un contratto a gettone con svincolo a fine stagione: pensavano fossi finito, invece segnai 10 gol ed ebbi cinque offerte. Loro non fecero nulla per trattenermi e io scelsi la Juve per rigiocare la Coppa dei campioni: quando con un gol feci fuori il Napoli dalla lotta scudetto diventai Core 'ngrato. Ingiusto».

 

Nacquero i gol alla Altafini...

«Stare in panchina non era bello, non c'erano le rotazioni di oggi, ma alla Juve, subentrando, sapevo essere decisivo. Rimasi tre anni, poi spiccioli in Canada e in Svizzera».

 

jose altafini 8 jose altafini 8

[…] É stato apprezzato opinionista tv, inventore del Golaço.

«L'ho solo importato. Semmai ho inventato il manuale del calcio. Mi piaceva commentare i gesti tecnici, non raccontare se un calciatore ha il gatto nero o bianco. Ma in Italia la competenza non sempre vale e forse ho pagato essere vecchio».

 

Oltre che per i gol lei finì al centro dei gossip per amore.

«Amore, esatto. Annamaria era moglie di un mio compagno, Barison, ma i nostri matrimoni erano già finiti. All'epoca fu uno scandalo, ma non c'era ombra di ipocrisia e stiamo insieme da oltre cinquant'anni. Lei è il mio gol più bello». […]

ALTAFINI 1 ALTAFINI 1 jose altafini 9 jose altafini 9 jose altafini 5 jose altafini 5 jose altafini 1 jose altafini 1 ALTAFINI LULA ALTAFINI LULA altafini e andrea rizzoli altafini e andrea rizzoli BISCARDI MARADONA ALTAFINI BISCARDI MARADONA ALTAFINI ALTAFINI ZOFF ALTAFINI ZOFF ALTAFINI PELE' ALTAFINI PELE'

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MI SI NOTA DI PIU’ SE FACCIO IL MARTIRE? – L’ASSENZA DI SAVIANO DAL SALONE DEL LIBRO DI FRANCOFORTE STAVOLTA NON E’ FRUTTO DELL’EPURAZIONE MELONIANA – E’ STATO CHIESTO ALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA EDITORI QUALI SCRITTORI INVITARE ED E’ VENUTO FUORI UN ELENCO DI SINISTRELLI MICA MALE, DA NICOLA LAGIOIA A CHIARA VALERIO – MANCAVA SAVIANO SOLO PERCHE’ LE DUE CASE EDITRICI CHE POTEVANO INDICARLO NON L’HANNO FATTO. LA PRIMA È “FUORISCENA” DEL GRUPPO SOLFERINO-CAIRO EDITORE (CHE NON È NEANCHE ASSOCIATO ALL’AIE) - L’ALTRO EDITORE CHE POTEVA INSERIRE LO SGOMORRATO NELLA LISTA ERA BOMPIANI, GRUPPO GIUNTI, PER LA QUALE, SEMPRE QUEST’ANNO, SAVIANO HA PUBBLICATO “SOLO È IL CORAGGIO” (MEZZO FLOP). L’EDITOR PRINCIPE DEL GRUPPO GIUNTI È ANTONIO FRANCHINI, CHE SI È MESSO IN TESTA DI…

DAGOREPORT - IN VATICANO LA TENSIONE SI TAGLIA CON L’OSTIA: DOPO IL DAGO-SCOOP PAPALINO SULLA “FROCIAGGINE” E LE "CHECCHE IN SEMINARIO", OLTRETEVERE LO SGOMENTO HA TOCCATO OGGI IL CLIMAX CON L'ATTACCO DELLA MELONA AL CARDINALE MATTEO MARIA ZUPPI, PRESIDENTE DEI VESCOVI E CANDIDATO NATURALE ALLA SUCCESSIONE DI PAPA FRANCESCO, REO DI AVER SCOMUNICATO IL PREMIERATO DELLA COATTA PREMIER E L'AUTONOMIA DIFFERENZIATA DI SALVINI - LA CURIA ROMANA NON SA COME GESTIRE LA "FOLLIA" DEL PAPA ARGENTINO E SVELENANO (“IN DELIRIO DI ONNIPOTENZA”, “UN PERONISTA INTERESSATO SOLO ALLA VISIBILITÀ SUI GIORNALI”) - LA DESTRA ANTI-BERGOGLIO TREMA IN VISTA DEL PROSSIMO CONCLAVE, BLINDATO DA FRANCESCO CON NOMINE DI CARDINALI PROGRESSISTI, MA LA SPERANZA E' L'ULTIMA A MORIRE: MORTO IL PAPA, I SUOI FEDELISSIMI “OBBEDIRANNO” ALLA MEMORIA O FARANNO COME JE PARE?

DAGOREPORT – ATTENZIONE: LA COATTA PREMIER DE' NOANTRI POTREBBE RIENTRARE IN PARTITA DOPO LE EUROPEE. SE IL CONSIGLIO EUROPEO, NONOSTANTE LA FATWA DI MACRON E SCHOLZ, SCEGLIESSE URSULA COME CANDIDATA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE, LA TEDESCA POTREBBE CHIEDERE I VOTI ALLA MELONA PER EVITARE DI ESSERE UCCELLATA DAI FRANCHI TIRATORI DEL PPE CHE LA DETESTANO (IL PARLAMENTO DI STRASBURGO VOTA  A SCRUTINIO SEGRETO). A QUEL PUNTO LA DUCETTA POTREBBE SIGLARE UN PATTO: I MIEI VOTI IN CAMBIO DELLA VICE-PRESIDENZA O D'UN COMMISSARIO DI PESO E RINEGOZIAZIONE DELL'INSOSTENIBILE PATTO DI STABILITA'...

DAGOREPORT – GIORGETTI È DISPERATO: NON SA DOVE TROVARE I SOLDI PER LA PROSSIMA FINANZIARIA (SI PRESENTA A OTTOBRE MA ANDAVA CUCINATA IERI), MENTRE I PARTITI DELLA MAGGIORANZA, IN PIENA SBORNIA DA EUROPEE, SPARANO PROMESSE IRREALIZZABILI. MA DOPO IL 9 GIUGNO SI CHIUDERA' IL CORDONE DELLA BORSA: E SARANNO BOTTI TRA GIORGETTI E IL PERICOLANTE SALVINI (LEGA VICINA ALL'IMPLOSIONE) – "MELONI, DETTA GIORGIA" SI ILLUDE DI POTER RIDISCUTERE L'INSOSTENIBILE PATTO DI STABILITÀ, BARATTANDOLO ALLA RATIFICA DEL MES - MA A BRUXELLES LA REGINA DI COATTONIA SARA' IRRILEVANTE (I VOTI DI ECR NON SERVIRANNO PER LA COMMISSIONE UE) E GLI EURO-POTERI PREPARANO GIA' UNA BELLA PROCEDURA D'INFRAZIONE PER L'ITALIA – LA PREOCCUPAZIONE DELL'UE PER LA DEBOLEZZA STRUTTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA: NEMMENO I MOLTI MILIARDI DEL PNRR STANNO FACENDO VOLARE IL PIL...

DAGOREPORT – ASPETTANDO IL VOTO, MACRON E SCHOLZ HANNO TROVATO UN ACCORDO DI MASSIMA: SILURATA URSULA ED ESCLUSA OGNI ALLEANZA CON LA MELONI, I DUE LASCERANNO AL PPE, GRUPPO DI MAGGIORANZA, L’ONERE DI TROVARE UN NOME ALTERNATIVO A VON DER LAYEN PER LA COMMISSIONE (NO A WEBER, UN PO' TROPPO DI DESTRA, IN POLE IL BAVARESE SÖDER) – I SOCIALISTI PUNTANO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO EUROPEO, DOVE SANCHEZ FA PRESSIONE SU SCHOLZ PER IL PORTOGHESE COSTA. MA SE LA SCELTA RICADESSE SUI LIBERALI, MACRON PROPORREBBE MARIO DRAGHI - MORALE DELLA FAVA: ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO, LA DUCETTA IN EUROPA SARA' IRRILEVANTE...