POLTRONIFICIO MELONI – NEI 18 MESI AL POTERE, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPYRIGHT DI GIORGIA) HA PIAZZATO EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO – LE PARTECIPATE SERVONO ALLA DESTRA ANCHE PER “RISARCIRE” I TECNICI NON GRADITI, DA SOSTITUIRE CON BUROCRATI AMICI (VEDI IL CASO DEL RAGIONIERE DI STATO, BIAGIO MAZZOTTA, DESTINATO A FS) – CON LA NUOVA TORNATA DI NOMINE IN ARRIVO, CI SONO 694 POLTRONE IN BALLO, TRA SOCIETÀ E ORGANI SOCIALI…

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla e Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

 

BRUNO FRATTASI - ISABELLA RAUTI - GUIDO CROSETTO - GIULIO TREMONTI - STEFANO PONTECORVO - CONFERENZA DI FDI A PESCARA BRUNO FRATTASI - ISABELLA RAUTI - GUIDO CROSETTO - GIULIO TREMONTI - STEFANO PONTECORVO - CONFERENZA DI FDI A PESCARA

La pattuglia che sconfessa lo slogan meloniano del «mai più amichettismo» è assai nutrita. Al punto che in molti casi la “scenetta” del manager dell’Agenzia per la cybersicurezza Bruno Frattasi e del presidente di Leonardo Stefano Pontecorvo, sul palco di Pescara con la maglietta in mano a sostegno di FdI, è superflua.

 

Perché in tanti consigli di amministrazione delle partecipate di Stato il governo del «merito come ascensore sociale», copyright di Giorgia Meloni, è pieno, strapieno, di uomini di partito o legati alla politica. Non eletti, non ricandidati, segretari di sezioni provinciali di Fratelli d’Italia e Lega oppure iscritti a Forza Italia. In questo caso la maglietta sul palco non la devono mostrare: sanno già a chi devono rispondere.

 

matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani

Repubblica ha contato almeno una ventina di politici che il governo ha piazzato nei cda di aziende strategiche dello Stato. A partire dalla casa madre della presidente del Consiglio, Fratelli d’Italia: Alessandro Zehentner, candidato non eletto al Senato per i meloniani, siede nel consiglio di amministrazione dell’Enel.

 

Insieme a Pontecorvo, nel board dell’ex Finmeccanica siede Francesco Macrì, ex consigliere comunale meloniano ad Arezzo, in rampa di lancio per una candidatura blindata alle ultime politiche. La candidatura è saltata ma già nell’autunno del 2022, appena la destra arrivò a Palazzo Chigi, disse con tono sicuro: «Avrò un incarico nazionale». Ed eccolo servito.

 

Alessandro Zehentner Alessandro Zehentner

Con una norma fatta approvare dal Parlamento il governo ha poi creato una nuova società, la Acque del Sud, che prende il posto dell’Eipli, carrozzone che gestiva le reti idriche tra l’Abruzzo e la Puglia. A presiedere Acque del Sud è l’ex liquidatore della stessa Eipli, Luigi Giuseppe Decollanz, avvocato di Bari, con esperienza nel settore ma anche coordinatore del partito di Fratelli d’Italia nel capoluogo pugliese.

 

Nella provincia FdI pesca alla grande: l’ex assessore meloniano di Frosinone, Fabio Tagliaferri, è stato nominato al vertice di Ales, società in house del ministero della Cultura guidato da Gennaro Sangiuliano [...]

 

Luigi Giuseppe Decollanz Luigi Giuseppe Decollanz

Anche il partito del vicepremier Matteo Salvini è molto attivo sul fronte controllate di Stato. Pure lui ha una passione per il «merito », parola inserita nel nome dell’ex ministero della sola Istruzione, guidato oggi, in quota Carroccio, da Giuseppe Valditara. Quando c’è da scegliere la classe dirigente, Salvini guarda molto in casa.

 

Nei giorni scorsi nella neonata società Autostrade dello Stato, controllata al 100% dal ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti, sono stati nominati Carlo Vaghi al vertice e Christian Schiavon alla presidenza del collegio sindacale. Entrambi sono dirigenti leghisti in Lombardia e in Veneto. Per dire, il merito.

 

Nel cda di Leonardo siede Altieri Trifone, leghista di Conversano, provincia di Bari, mentre l’ex senatore del Carroccio Paolo Arrigoni ha ottenuto una poltroncina come presidente del Gestore servizi energetici (Gse).

 

Fabio Tagliaferri Fabio Tagliaferri

L’ex assessora leghista del Friuli Venezia Giulia, Federica Seganti, siede nel cda dell’Eni, ma in quota Lega c’è anche Paolo Marchioni, ex sindaco di Omegna, nel cda di Poste, e l’ex consigliera della Regione Lombardia Francesca Ceruti nel cda di Consap insieme all’ex deputato Antonio Gennaro. E[...]

 

Non è da meno Forza Italia guidata dal vicepremier Antonio Tajani. Pochi voti alle urne nel 2022: molti degli allora uscenti parlamentari non hanno ritrovato lo scranno tra Camera e Senato. Ma una poltroncina di Stato comunque sì. Ed ecco quindi l’ex deputato Giuseppe Moles nel cda della società Acquirente Unico del Gse: nel cda dell’azienda madre siede anche l’ex senatrice azzurra Roberta Toffanin. [...]

 

Biagio Mazzotta Biagio Mazzotta

Ma le partecipate servono alla destra anche per risarcire i tecnici non graditi, che si vuole sostituire con “burocrati” amici, più in linea con l’indirizzo del governo. Non sempre, però, i “malgraditi” si possono mandare a casa direttamente.

 

È il caso del Ragioniere di Stato Biagio Mazzotta: Palazzo Chigi e il Mef hanno deciso che il suo mandato è giunto al capolinea, ma lui ha un contratto che scade a gennaio del 2026. Ecco allora che il governo ha deciso di “agevolare” le dimissioni, con una buonuscita che tira in ballo proprio le partecipate. Cosa di meglio della presidenza di Ferrovie da offrire al Ragioniere? Detto fatto. Ed è solo l’inizio. Ci sono 694 posti in ballo, tra società e organi sociali. In tanti già aspettano una chiamata. Come si diceva? Ah, sì, «il merito»,

Biagio Mazzotta Biagio Mazzotta Carlo Vaghi Carlo Vaghi Alessandro Zehentner Alessandro Zehentner

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MI SI NOTA DI PIU’ SE FACCIO IL MARTIRE? – L’ASSENZA DI SAVIANO DAL SALONE DEL LIBRO DI FRANCOFORTE STAVOLTA NON E’ FRUTTO DELL’EPURAZIONE MELONIANA – E’ STATO CHIESTO ALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA EDITORI QUALI SCRITTORI INVITARE ED E’ VENUTO FUORI UN ELENCO DI SINISTRELLI MICA MALE, DA NICOLA LAGIOIA A CHIARA VALERIO – MANCAVA SAVIANO SOLO PERCHE’ LE DUE CASE EDITRICI CHE POTEVANO INDICARLO NON L’HANNO FATTO. LA PRIMA È “FUORISCENA” DEL GRUPPO SOLFERINO-CAIRO EDITORE (CHE NON È NEANCHE ASSOCIATO ALL’AIE) - L’ALTRO EDITORE CHE POTEVA INSERIRE LO SGOMORRATO NELLA LISTA ERA BOMPIANI, GRUPPO GIUNTI, PER LA QUALE, SEMPRE QUEST’ANNO, SAVIANO HA PUBBLICATO “SOLO È IL CORAGGIO” (MEZZO FLOP). L’EDITOR PRINCIPE DEL GRUPPO GIUNTI È ANTONIO FRANCHINI, CHE SI È MESSO IN TESTA DI…

DAGOREPORT - IN VATICANO LA TENSIONE SI TAGLIA CON L’OSTIA: DOPO IL DAGO-SCOOP PAPALINO SULLA “FROCIAGGINE” E LE "CHECCHE IN SEMINARIO", OLTRETEVERE LO SGOMENTO HA TOCCATO OGGI IL CLIMAX CON L'ATTACCO DELLA MELONA AL CARDINALE MATTEO MARIA ZUPPI, PRESIDENTE DEI VESCOVI E CANDIDATO NATURALE ALLA SUCCESSIONE DI PAPA FRANCESCO, REO DI AVER SCOMUNICATO IL PREMIERATO DELLA COATTA PREMIER E L'AUTONOMIA DIFFERENZIATA DI SALVINI - LA CURIA ROMANA NON SA COME GESTIRE LA "FOLLIA" DEL PAPA ARGENTINO E SVELENANO (“IN DELIRIO DI ONNIPOTENZA”, “UN PERONISTA INTERESSATO SOLO ALLA VISIBILITÀ SUI GIORNALI”) - LA DESTRA ANTI-BERGOGLIO TREMA IN VISTA DEL PROSSIMO CONCLAVE, BLINDATO DA FRANCESCO CON NOMINE DI CARDINALI PROGRESSISTI, MA LA SPERANZA E' L'ULTIMA A MORIRE: MORTO IL PAPA, I SUOI FEDELISSIMI “OBBEDIRANNO” ALLA MEMORIA O FARANNO COME JE PARE?

DAGOREPORT – ATTENZIONE: LA COATTA PREMIER DE' NOANTRI POTREBBE RIENTRARE IN PARTITA DOPO LE EUROPEE. SE IL CONSIGLIO EUROPEO, NONOSTANTE LA FATWA DI MACRON E SCHOLZ, SCEGLIESSE URSULA COME CANDIDATA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE, LA TEDESCA POTREBBE CHIEDERE I VOTI ALLA MELONA PER EVITARE DI ESSERE UCCELLATA DAI FRANCHI TIRATORI DEL PPE CHE LA DETESTANO (IL PARLAMENTO DI STRASBURGO VOTA  A SCRUTINIO SEGRETO). A QUEL PUNTO LA DUCETTA POTREBBE SIGLARE UN PATTO: I MIEI VOTI IN CAMBIO DELLA VICE-PRESIDENZA O D'UN COMMISSARIO DI PESO E RINEGOZIAZIONE DELL'INSOSTENIBILE PATTO DI STABILITA'...

DAGOREPORT – GIORGETTI È DISPERATO: NON SA DOVE TROVARE I SOLDI PER LA PROSSIMA FINANZIARIA (SI PRESENTA A OTTOBRE MA ANDAVA CUCINATA IERI), MENTRE I PARTITI DELLA MAGGIORANZA, IN PIENA SBORNIA DA EUROPEE, SPARANO PROMESSE IRREALIZZABILI. MA DOPO IL 9 GIUGNO SI CHIUDERA' IL CORDONE DELLA BORSA: E SARANNO BOTTI TRA GIORGETTI E IL PERICOLANTE SALVINI (LEGA VICINA ALL'IMPLOSIONE) – "MELONI, DETTA GIORGIA" SI ILLUDE DI POTER RIDISCUTERE L'INSOSTENIBILE PATTO DI STABILITÀ, BARATTANDOLO ALLA RATIFICA DEL MES - MA A BRUXELLES LA REGINA DI COATTONIA SARA' IRRILEVANTE (I VOTI DI ECR NON SERVIRANNO PER LA COMMISSIONE UE) E GLI EURO-POTERI PREPARANO GIA' UNA BELLA PROCEDURA D'INFRAZIONE PER L'ITALIA – LA PREOCCUPAZIONE DELL'UE PER LA DEBOLEZZA STRUTTURALE DELL’ECONOMIA ITALIANA: NEMMENO I MOLTI MILIARDI DEL PNRR STANNO FACENDO VOLARE IL PIL...

DAGOREPORT – ASPETTANDO IL VOTO, MACRON E SCHOLZ HANNO TROVATO UN ACCORDO DI MASSIMA: SILURATA URSULA ED ESCLUSA OGNI ALLEANZA CON LA MELONI, I DUE LASCERANNO AL PPE, GRUPPO DI MAGGIORANZA, L’ONERE DI TROVARE UN NOME ALTERNATIVO A VON DER LAYEN PER LA COMMISSIONE (NO A WEBER, UN PO' TROPPO DI DESTRA, IN POLE IL BAVARESE SÖDER) – I SOCIALISTI PUNTANO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO EUROPEO, DOVE SANCHEZ FA PRESSIONE SU SCHOLZ PER IL PORTOGHESE COSTA. MA SE LA SCELTA RICADESSE SUI LIBERALI, MACRON PROPORREBBE MARIO DRAGHI - MORALE DELLA FAVA: ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO, LA DUCETTA IN EUROPA SARA' IRRILEVANTE...